Non c'è più tempo per sognare di Michele Navarra

08.09.2025

Emilia e Sasà sono due ragazzini che appartengono a mondi diametralmente opposti.Lei, dieci anni ancora da compiere, figlia della più ricca borghesia romana, è una bambina caparbia e ribelle, ma allo stesso tempo fragile, che sarà costretta a pagare uno scotto durissimo a causa del suo carattere.Lui, quattordicenne siciliano, figlio di un agiato capomastro dell'agrigentino, vive in un piccolo paese di campagna. Per non tradire i suoi principi, commetterà il grave errore di inimicarsi la persona sbagliata, che ricorderà l'affronto subito per lungo tempo, quello necessario a pareggiare il conto.Tra le bellezze di una Roma che sogna l'Impero e la dolcezza della campagna siciliana, le loro storie finiranno per incrociarsi e avvilupparsi in un gomitolo inestricabile, dapprima sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, per poi proseguire durante i cinquant'anni successivi, fino ad arrivare alle porte del nuovo secolo.Tra grandi progetti da realizzare, sogni infranti, sofferenze, amori, tradimenti, compromessi e cocenti delusioni, Emilia e Sasà scopriranno a loro spese che, prima o poi, arriva un momento nella vita di ciascuno in cui non c'è più tempo per sognare. 


                                          Recensione

Michele Navarra prendendosi una pausa dalle "fatiche" del genere legal thriller si cimenta (direi molto bene) in una storia familiare dai sapori "antichi" che riflette la sua modernità tra commozione e dolore in un rapporto dominato dal destino e vincolato da una felicità effimera ed illusoria.

Due protagonisti distanti con caratteri diversi che fondono aspettative ed odio per un vivere comune che narrativamente è abilmente costruito dall'autore sulla storia del nostro paese attraverso tempi narrativi differenti che, seppur con stili diversi, denotano l'abilità di Navarra espressa in particolar modo nella parte descrittiva (sempre minuziosa e carica di particolari) che incanta senza distogliere troppo l'attenzione sulla vicenda.

L'autore con la sua storia cerca di interrogare il lettore sulla forza di un Destino che, senza giustificazioni, modella l'esistenza senza tener conto delle scelte personali, tenendo però in sospeso il giudizio attraverso quel spazio narrativo volutamente "compresso" che impegna emotivamente il lettore.

Il bisogno di dimenticare, la morte, il ricordo, il silenzio che prende il posto delle risate sono tutte componenti che dilatano un tempo che passa in fretta in una vita non più vissuta ma assimilata a quella altrui; questo aspetto è più evidente principalmente nella prima parte del romanzo che si differenzia rispetto alle altre dove invece c'è un cambio radicale del ritmo narrativo con tempi quasi "congelati" necessari all'autore per edificare e rendere ancora più profonde quelle ferite provocate da odio e da un amore incondizionato che non riusciva ancora a divincolarsi da catene invisibili.

Questo di Michele Navarra è un romanzo che chiama alla riflessione sugli affetti familiari più stretti e che drammaticamente getta luce sull'incapacità di comprensione che può condizionare la capacità di amare, sottolineando come alla fine ognuno di noi è indirettamente figlio di una propria infanzia che a volte inevitabilmente finisce per segnare il nostro cammino, lasciando aperta però una porta sulla forza del cambiamento e sulla volontà di riscrivere una storia già scritta.

Complimenti sinceri a Michele Navarra ( che seguo da tempo con stima e affetto) che riesce stilisticamente a brillare di luce propria misurandosi in un genere diverso dal suo solito risultando, soprattutto narrativamente, ben equilibrato e organizzato tra le diverse fasi del romanzo: una storia capace di coinvolgere emotivamente che riesce ad appassionare con la forza dei suoi protagonisti, una vicenda vera e sincera dove ognuno di noi facilmente puo' ritrovare una propria intimità a volte solo dimenticata o accantonata dal ritmo frenetico della quotidianità. 


Michele Navarra, avvocato penalista dal 1992, nel corso della sua carriera ha avuto modo di seguire alcune delle vicende giudiziarie più importanti della storia italiana, dalla strage di Ustica alle imprese della banda della Uno bianca. Nei suoi libri ha creato il personaggio seriale dell'avvocato Alessandro Gordiani, presente anche nei romanzi Solo Dio è innocente (2020), Nella tana del serpente (2021) e Una giornata cominciata male (2022, vincitore del Premio Caravaggio nello stesso anno), tutti editi da Fazi Editore

Altri romanzi di Michele Navarra

Solo Dio è innocente ( leggi la recensione )

Nella tana del serpente ( leggi la recensione )

Una giornata cominciata male ( leggi la recensione )

Il peso del coraggio ( leggi la recensione )

Per non aver commesso il fatto ( leggi la recensione )


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