Purgatorio di Ilaria Palomba

Ilaria ha ingoiato delle benzodiazepine, ha dato le spalle a Roma e si è lanciata nel vuoto. Vive mesi lunghissimi in unità spinale; non sarebbe dovuta sopravvivere, invece torna addirittura a camminare. Il dolore mentale lascia spazio a quello fisico, spesso si sovrappongono, a volte esplodono, altre si silenziano in apatia. Le elucubrazioni raccontano il passato, gli uomini che si sono susseguiti, gli incubi, l'angoscia, un amore smodato per la letteratura e per la filosofia, cosa ha portato al suicidio ma anche ciò che è stato il ritorno alla vita dopo il "grande salto".
Purgatorio è un memoir che segue un andamento poetico, dove i personaggi riscrivono la propria identità nell'impossibilità di fissarla. Ilaria Palomba fronteggia interrogativi estremi e come Bernhard fa dialogare vita e morte in uno stile lirico che si lega agli eventi. Il lessico aulico, gli arcaismi, l'ossessività martellante, il movimento spiraliforme conducono il lettore a soffermarsi: ogni frase cerca di contenere il tutto.
Recensione
Quella di Ilaria Palomba è senza dubbio una voce potente ed efficace capace di accompagnare emotivamente il lettore in un viaggio intimo e confidenziale, dove l'autrice si mette a nudo per dare risposte a tante domande.
Una narrazione sviluppata attraverso un dialogo interiore, riflesso tanto nella memoria quanto nel presente, caratterizza una realtà alterata che si fonde a suggestioni e allucinazioni per sfuggire alla sofferenza e dar vita ad un immaginario che contagia anche i vari personaggi che, in maniera onirica, trasfigurano in simbolismi che restituiscono salvezza e condanna.
Un romanzo che parla di resurrezione e che cerca di conquistare una pietà necessaria per accettare le proprie imperfezioni; una rinascita inattesa e forzata, un dolore cronico consumato come un purgatorio da vivere o come cadavere, prigioniero nell'ombra della propria condizione, o come persona a disagio degli sguardi ma con la voglia di recuperare cose semplici come un sorriso o un abbraccio.
Il coraggio di ammettere anche a se stessi che quello accaduto non era stato un incidente rappresenta il primo passo per considerare il suicidio come un omicidio mancato e per poi spostare il senso di colpa ai fini di ottenere una seconda occasione, che in fondo però si percepisce come non meritata.
Un romanzo scritto senza filtri, con molti elementi di rottura che anestetizzano in maniera quasi ipnotica attraverso uno stile frammentario ed evocativo che costringe chi legge più volte a riprendere fiato, non solo per stabilire il peso necessario di ogni singola parola: un pensiero sviluppato dall'autrice in forma poetica e romanzesca per rivivere un dolore nel silenzio, per realizzare una resa necessaria per condividere un'esperienza crudele, sospesa tra salvezza e annientamento, che da intima si nobilita ad universale.
Complimenti sinceri a Ilaria Palomba che in questo suo percorso letterario affronta con coraggio una discesa nell'inconscio più profondo, un confronto critico che suscita riflessioni personali che traduce in parole quella sua rivoluzione esistenziale, reclamando non pietà ma salvezza, mutando per questo la sua forma stilistica in maniera profonda e confidenziale, per lasciare una traccia considerevole e significativa.


Ilaria Palomba, pugliese di origine, romana d'adozione, è nata nel 1987. Ha pubblicato i romanzi Fatti male (Gaffi, 2012, tradotto in tedesco per Aufbau-Verlag), Homo homini virus (Meridiano Zero, 2015, "Premio Carver" 2015), Brama (Giulio Perrone Editore, 2020), Vuoto (Les Flâneurs, 2022, "Premio Oscar del Libro" 2023, presentato al "Premio Strega" e menzione romanzo innovativo/sperimentale al "Premio Terre di Puglia"). Le sillogi poetiche Città metafisiche (Ensemble, 2021), Microcosmi (Ensemble, 2022, menzione d'onore al "Premio Semeria" 2021 e "Premio Virginia Woolf" al "Nabokov" 2023), Scisma (Les Flâneurs, 2024, "Premio Libro Irregolare"). Ha partecipato alle antologie Il mestiere più antico del mondo? (Elliot, 2017), L'ultimo sesso al tempo della peste (Neo, 2020). Ha fondato il blog letterario "Suite italiana" e attualmente collabora con la rivista "La Fionda".