Tremi chi è innocente di Barbara Frandino

21.02.2025

Quando il cadavere di un uomo viene ripescato nel fiume, Nico è certo di sapere di chi si tratta. Per una ragione molto semplice: è stato lui a ucciderlo. O almeno così crede. Nel tentativo di ricostruire i fatti, per assolversi o condannarsi, si ritrova a scavare nelle bugie della sua famiglia e a cercare l'origine della loro infelicità, che come una malattia si è propagata e ha infettato ogni cosa. Persino i desideri. Magari tutto è cominciato quando suo padre, un ingegnere in cerca della felicità termodinamica, ha iniziato a riempire la casa di oggetti che lui stesso avrebbe voluto inventare. O quando sua madre, con un diploma di laurea che prende polvere in un cassetto, ha sognato di perdersi dentro i libri che ama e sparire per sempre. Oppure nel momento preciso in cui Nico ha guardato suo zio e ha temuto di somigliargli. O magari un motivo non c'è, succede e basta, che le vite precipitino. La certezza diventa presto una sola: per quella morte tutti avrebbero un movente, perché tutti hanno qualcosa da nascondere. A tratti crudele, a tratti ironica, sempre efficacissima, la scrittura è la vera arma di questo romanzo mondo. Un noir familiare che si legge d'un fiato, un ordigno perfetto che ci lascia intravedere la distanza minima tra chi siamo e chi potremmo essere. 

                                                    Recensione

Barbara Frandino ha scritto un romanzo che si divide tra un giallo familiare e un racconto di formazione dove la voce narrante è quella di un giovane taciturno e razionale, sensibile alla vita che affronta con ironia e sguardo preoccupato una realtà riflessa in un equilibrio precario fatta da ricordi e confessioni.

Durante lo sviluppo della trama ciò che accade rompe definitivamente questo equilibrio costringendo la narrazione a tenersi a galla, tra reale ed immaginato, per cercare di raggiungere quell'evoluzione del protagonista che deve comprendere in fretta, deve capirsi e capire qual'è quel sottile confine tra causa ed effetto, tra peccato e innocenza attraverso anche le tante dinamiche familiari anomale e complesse.

L'abilità stilistica dell'autrice permette di alternare un dialogo serrato e vivido a pause "dinamiche" che permettono a chi legge riflessioni emotive che obbligano a compartecipare alla storia in maniera diretta, analizzando poi la psiche dei personaggi attraverso una costruzione "certosina" che consente l'apertura sulla parte più intima realizzando quella sfumatura caratteriale e quel ruolo specifico di ognuno che in un certo senso aumenta la pressione narrativa drammatica filtrata da paura e fragilità e dai tanti colpi di scena.

Il sospetto e la paura, perdere o fare del male, l'insofferenza e la rabbia sono tutte componenti che per il protagonista influiscono a farsi carico di colpe non proprie facendo leva sull'estrosità per addomesticare quel rancore nei confronti di due genitori sempre più distanti.

In questo discernimento psicologico si rievoca il ricordo passato per rendere ancora più intima una parte del romanzo che serve per analizzare e soprattutto giustificare scelte fatte e non fatte e principalmente anche per anestetizzare quel crescendo di tensione finale che "esplode" poi in un epilogo del tutto inaspettato che lascia il lettore a bocca aperta.

La scrittura di Barbara Frandino è implacabile e scarna per amplificare quel senso di vuoto e apatia di fronte ad un collasso di un legame, di un amore che costringerà un adolescente a scegliere il sacrificio personale per tentare di ricomporre quello che ormai sembrava rotto in maniera irreparabile.

Tantissimi complimenti sinceri a Barbara Frandino  che ancora una volta analizzando l'infelicità coniugale riesce a trasmettere, tramite i suoi protagonisti, le difficoltà di giudizio, l'impossibilità di una valutazione sincera fatta in nome dell'amore che, seppur sfocata, deve essere accettata istintivamente passando anche sopra un disagio che non reclama normalità ma solo definizione, alleggerendo i momenti di difficoltà con un ironia che però non trascende mai in scherno


Barbara Frandino

Barbara Frandino è giornalista, sceneggiatrice, produttrice e autrice di documentari e di programmi radiofonici. Ha pubblicato con Einaudi È quello che ti meriti (2020) e Tremi chi è innocente (2025) e, sempre per Einaudi, curato le raccolte di racconti Corpo a corpo (2008) e Ti vengo a cercare (2011). Ha scritto due libri per ragazzi, Jason (Salani 2013) e Che paura (Fabbri 2017), ed è coautrice di libri editi da Feltrinelli nella collana «Save the Parents».

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia