Tu che eri ogni ragazza di Emanuela Cocco

"Dopo l'omicidio della figlia un uomo trascorre le giornate alla stazione di Roma Termini distribuendo monete ai mendicanti: tutti lo chiamano Gesù. La sua storia incontra quella di Jungla, quindicenne afasica e goffa seguita dai servizi sociali. La ragazza, giocatrice compulsiva di Red Jungle, un macabro gioco online, alterna momenti di apatia a esplosioni di rabbia, ed è fuggita di casa. Sulle sue tracce si muove Duca, una giovane educatrice a cui la ragazza era stata affidata, mentre, in uno spazio virtuale, un uomo e una donna duellano a colpi di storie nere, incitando il pubblico a votare quella che suscita la loro pietà. Un romanzo sinfonico, che apre il sipario su un'umanità denudata, sporca, talvolta ignobile, per cui ogni cosa è sola."
Recensione
Emanuela
Cocco ha scritto un romanzo "complesso" che si distacca da una generica
linearità narrativa per coinvolgere il lettore in un turbine caotico
provocato da distacco e incomunicabilità dove tutto è veloce e dove
l'imprevedibilità si annulla con l'immobilismo provocato da disagio e
delusione che costringono i protagonisti a comunicare tra loro in
maniera indiretta nonostante un isolamento generato dall'incapacità di
comprendere il carattere universale del loro dolore, lasciando
nell'oblio la possibilità di riscatto.
Lo stile narrativo dell'autrice è volutamente frammentario per amplificare un senso d'abbandono e per distinguere l'istintività dei diversi personaggi che, pur viaggiando su piani diversi, nella coralità si sostituiscono alla realtà rendendo l'atmosfera surreale, flessibile al dolore e all'angoscia, per interrogarci sul valore di quello che è accaduto e dove il disprezzo diventa forse l'unica arma per sopravvivere:
Jungla è un adolescente problematica, goffa e arrendevole che nel silenzio era pronta a far esplodere quella rabbia maturata nell'incapacità di comunicare quel suo disagio interiore, tenace nell'abbattere quella barriera invisibile tra lei e il mondo circostante.
Sulle sue tracce ritroveremo Duca, un assistente sociale alle prese con dolore e solitudine ; in eterna lotta contro un sistema che non si interessava degli ultimi comincerà a mettersi in discussione cercando di far tacere quella voce interiore che suggeriva dubbi e incertezze di fronte alle tante disfatte umane.
Gesù invece è un padre straziato dal senso di colpa che si ritrova oppresso da un dolore che non aveva spiegazione, certmente non pronto ad una sofferenza così grande, in cerca di misericordia attraverso una personale via crucis per ridurre il distacco tra la coscienza e il mondo fuori.
A e B con il loro dialogo frenetico e senza anima rappresentano lo strumento con cui l'autrice provoca l'intervento di una "quarta parete" supplicando "pietà" solo per mettere fine al tormento di storie disgraziate.
Lo stile poliedrico dell'autrice ben si adatta in maniera camaleontica a ogni diversa struttura narrativa grazie ad un linguaggio duttile, capace di far coesistere stili differenti, per creare empatia e nello stesso tempo per ristabilire equità nel giudizio in un romanzo incentrato sulla Pietà, non quella invocata a più riprese da chi legge ma quella Carità che identifica il valore di cosa è umano e cosa no.
Ringrazio di cuore Emanuela Cocco per avermi "impegnato" nella lettura con il suo romanzo, per avermi portato in una zona d'ombra interrogandomi su una sofferenza che lacera perché tocca alla stessa maniera dei suoi personaggi, un libro che, una volta terminato di leggere, mi ha lasciato dentro frasi e immagini con la stessa intensità e "ferocia" incontrate durante la lettura grazie soprattutto alla forza comunicativa di un autrice a cui vanno i miei complimenti più sinceri.


Emanuela Cocco è editor freelance e autrice. Dirige la collana di letteratura sinistra Trema, pubblicata da Edizioni Arcoiris. È tra i fondatori di Terra di nessuno, spazio di critica della drammaturgia. Ha scritto per il teatro e per la televisione, come autrice e come critica. Ha pubblicato drammaturgia, racconti e saggi di analisi letteraria. Ha collaborato come lettrice con il Premio Italo Calvino. Scrive di quello che legge per la rivista «Carmilla». Ha fondato Scrivere di notte – Scuola di scrittura, dove cura laboratori di scrittura e lavora come editor sui testi degli altri. Tu che eri ogni ragazza (Wojtek) è il suo primo romanzo.