Un angelo blu centoventisette di Daniel Di Benedetto

Ci sono uno scrittore che ha perso l'ispirazione, un test di gravidanza e una 127 blu.
Potrebbe cominciare così la storia di Gianni Inverno, ma potrebbe anche iniziare soltanto con uno scrittore e una 127 blu.
Diventare padre non è certo una passeggiata e se a farlo è un uomo che cerca ispirazione per riempire una pagina bianca, ecco che raccontarsi in un diario può tornare utile. Gianni scrive le sue impressioni, i suoi pensieri e le paure che lo tormentano.
E poi, c'è la 127…
È lì proprio quando Gianni scopre che diventerà papà.
È lì quando Gianni scrive.
È lì quando Gianni ne ha più bisogno.
E quando la vita inizia a imboccare una nuova strada, la 127 si mette in moto perché il suo compito è finito.
Forse...
Recensione
Il romanzo di Daniel Di Benedetto racconta una storia comune che emoziona e coinvolge attraverso la semplicità d'animo riflessa dall'autore che, attraverso la poesia di un reale immaginato, fa riflettere su come la vita a volte offra delle seconde occasioni per recuperare legami o per rivivere ciò che un esistenza dinamica ci fà momentaneamente dimenticare, per tenere il passo e ricominciare a vivere, nonostante le difficoltà incontrate, giorno dopo giorno.
Ricorrente nelle opere dell'autore è il tema dell'attesa, "sviscerato" in tutte le sue sfaccettature e in particolare in questo ultimo romanzo attraverso dinamiche familiari che, prendendo spunto da una quotidianità vicina a chi legge, evidenziano la difficoltà nei rapporti, soprattutto con le persone care, e la responsabilità oggettiva di quel "detto e non detto" che crea rimorsi e aspettative mancate.
L'autore è stilisticamente molto abile a mettere equilibrio tra emozione ed ironia per amplificare il potere del ricordo sviluppando sentimenti contrastanti come gioia e malinconia : quella paura che entra a far parte della vita del protagonista se da una parte rende fragile l'umanità caratteriale, che vacilla davanti a tante difficoltà, dall'altra risulta quasi "necessaria" per prendere coscienza, non solo del ruolo futuro, ma soprattutto per quello presente cercando reazione positiva a quel senso d'impotenza che ogni volta metteva in crisi le certezze necessarie.
La narrazione procede con un ritmo scandito dal tempo che in alcuni capitoli sembra essere congelato per concedere quella fusione tra reale ed immaginazione che permette di recuperare un rapporto mai spezzato ma solo dato per scontato, per non smettere di sognare e credere nell'immortalità di un amore che poteva riportare equilibrio in una esistenza turbata dall'ansia del momento presente e dalla prospettiva futura.
Credere al caso e alle coincidenze alla fine permetterà al protagonista di vivere la speranza in maniera razionale, accompagnata da un sentimento puro che va al di là della morte per chiudere quel cerchio attraverso la rinascita morale ed esistenziale che permetterà di scrivere le pagine più belle della vita grazie alla consapevolezza di cercare la felicità non troppo lontano da dove la si vuole trovare.
Un grazie sincero a Daniel Di benedetto (anche per la fiducia) per avermi fatto partecipe del suo bel romanzo: una favola bella che emoziona e nello stesso tempo "impegna" il lettore sul significato della vita, sui sentimenti e sulla forza dei legami che a volte ritornano per aiutarci a superare momenti difficili, per capire e recuperare l'importanza dei sentimenti soffocati da una vita che scorre veloce e che nonostante tutto offre sempre la possibilità di uscire da certe situazioni attraverso una fede incrollabile nell'amore di chi ci sta accanto e di chi invece è presente nel ricordo.


Daniel Di Benedetto nasce a Torino il 21 ottobre del 1981.
Nel corso degli anni collabora con alcuni siti Internet di costume e società, partecipando attivamente alla creazione e allo sviluppo dei testi.
Nella sua attività di autore, partecipa a numerose antologie per la narrativa e la giallistica per diverse case editrici.
Nei suoi libri ricorre spesso il tema dell'attesa, con una spiccata attenzione alla psicologia dei personaggi, sia principali che secondari.
Nel 2016 pubblica "Per non perderti", un romanzo breve liberamente ispirato a un fatto di cronaca.
Il 2017 vede la creazione di "Waiting", un romanzo circolare in cui i personaggi si susseguono, capitolo dopo capitolo, seduti all'ombra di una panchina in un parco. Di questo libro, è stata annunciata per il 2025 una riedizione riveduta e corretta, dal titolo "Io ti aspetto qui".
L'anno successivo è l'occasione per tornare a esplorare il genere noir con "Il senso della colpa", nato dalle ceneri di un suo vecchio racconto lasciato nel cassetto per anni, ampliato e rielaborato.
Nel 2020, propone una raccolta di racconti, dal titolo "Hic et Nunc", dove il filo conduttore in questo caso è il Libero Arbitrio.
Altri libri di Daniel Di Benedetto:
Hic et Hunc (leggi la recensione)